Assistenza Rotel
Siamo a tua disposizione per rispondere a ogni domanda sui prodotti e i dispositivi Rotel, oppure per offrirti informazioni utili sul mondo del suono e della qualità audio.
Vi sono vari modi per collegare il cablaggio alle casse, e la scelta dipende dal tipo di collegamenti presente sull’amplificatore e sulle casse. Il sistema di collegamento più facile e più diretto è il cavo scoperto, ma con questo sistema si rischia di rompere il filo ogni volta che lo si disconnette, oppure di danneggiare l’apparecchiatura se i due cavi vengono a contatto.
Se si presume di dover collegare e scollegare frequentemente le casse, magari per trasferirle in altre posizioni, la soluzione delle spine unipolari, a forcella o multipolari è sicuramente la migliore. La maggior parte delle apparecchiature Rotel accettano le spine unipolari ma non tutte accettano le spine a forcella o multipolari. Verificare presso il rivenditore se vengono accettate le spine a forcella o multipolari.
Si tratta, probabilmente, della categoria più soggettiva. Quando si desidera acquistare un’auto nuova, i dati tecnici sono quelli che aiuteranno più di altri a prendere la decisione finale. Le valutazioni sul risparmio di carburante, sul piano di assistenza, sul valore al momento della rivendita, sui test di impatto, sulla soddisfazione di altri acquirenti, sui costi medi di riparazione/manutenzione e le informazioni oggettive sono elementi che si dimostreranno insostituibili per la decisione d’acquisto. Ma, quando si prendono in considerazione i collegamenti, non è facile fare delle valutazioni.
Rotel non consiglia una marca di cavi specifica (per le casse) né interconnessioni dei propri prodotti (non ne esiste una che sia la “migliore”), ma saremo comunque in grado di fornire assistenza su alcuni elementi basilari. Si tratta di un campo nel quale il rivenditore locale può risultare davvero utile, in quanto la sua esperienza con le varie marche produttrici e i riscontri da parte dei suoi clienti assumono un valore particolare. Naturalmente, le valutazioni di una persona sulla scelta ottimale potrebbero essere diverse da quelle di un’altra persona e, pertanto, l’importante è sapere quali sono i cavi che meglio si adattano alle proprie esigenze da un punto di vista delle prestazioni. Il settore è molto “frequentato”... Vi sono davvero molti produttori di cavi/elementi di interconnessione e ognuno di essi ha una propria filosofia per la valutazione di ciò che rende un cavo ottimale, ognuno ha una propria scala di prezzi e proprie caratteristiche che lo differenziano dai concorrenti.
I cavi e le interconnessioni sono molto più importanti di quello che si potrebbe pensare. Se si eliminassero tutti i cavi e le interconnessioni, il sistema sarebbe assolutamente inutile. Di solito, quelli che vengono forniti con i componenti sono di tipo sostanzialmente basilare e adatti per coloro che non hanno a disposizione gli elementi di cablaggio. I cavi forniti dovrebbero essere considerati alla stessa stregua degli pneumatici della ruota di scorta sistemata nel bagagliaio di un’auto... Sono temporaneamente adatti allo scopo per i quali sono stati prodotti fino a quando non verranno sostituiti da pneumatici più appropriati. E, quando si monta un nuovo pneumatico si percepirà che la guida, la gestione, la trazione, il risparmio di carburante e il rumore prodotto saranno molto migliori. Proprio come accade per uno pneumatico nuovo – anche se la condizione non è altrettanto drammatica – la presenza di elementi di interconnessione migliori consentirà di sfruttare appieno i vantaggi offerti dal sistema.
In linea generale, il consiglio è quello di adottare cavi/interconnessioni con una lunghezza che sia la più limitata possibile. I cavi delle casse dovrebbero essere tutti della stessa lunghezza per tutte le casse con un calibro pari, almeno, a 16. Il loro rivestimento dovrebbe essere resistente, dovrebbero essere adeguatamente schermati e realizzati con rame ad alto livello di purezza. I connettori placcati in oro eviteranno i problemi di corrosione. Quando si installano i cavi, accertarsi che le connessioni siano adeguatamente ordinate. Mantenere i cavi di alimentazione elettrica lontano dai cavi di interconnessione e separare bene tra loro i cavi di interconnessione digitale da quelli analogici.
La “U” sta per “Altezza unità” e corrisponde a una misura standard di 1,75" (44,45 mm). Pertanto, un componente “2U” avrà un’altezza di 3,5" (88,9 mm), e così via. Questi standard consentono a un installatore di calcolare rapidamente quale combinazione di altezze “U” dei componenti elettronici potrà essere inserita in un rack di tipo standard.
Questi due termini vengono spesso confusi in quanto entrambi utilizzano due coppie di cavi per casse connesse a una sola cassa.
La “biamplificazione” prevede l’uso di due amplificatori separati che, tuttavia, producono una tensione e una corrente separate per la gestione dei bassi e delle gamme medie/alte frequenze. Per farlo, le casse devono essere dotate di due coppie di moduli serrafilo che possano essere fisicamente separate, di solito rimuovendo i cavi di collegamento o un ponticello metallico. Questa operazione separerà la sezione dei bassi da quella delle frequenze medie/alte. La biamplificazione offre indubbi vantaggi sonori che non possiamo qui descrivere in modo particolareggiato; basti dire che viene aumentato il fattore di smorzamento e ridotta la distorsione di intermodulazione.
Il “bicablaggio” richiede la stessa separazione fisica dei circuiti dei bassi e delle frequenze medie/alte prevista per la biamplificazione; tuttavia, in questo caso vi sarà un solo amplificatore e, pertanto, entrambe le coppie di cavi dovranno essere collegate ai moduli serrafilo positivo e negativo del ricevitore o dell’amplificatore di potenza. In alcuni vasi, i produttori prevedono, per i propri ricevitori o amplificatori, la presenza di moduli serrafilo aggiuntivi per semplificare questo tipo di collegamento. Il bicablaggio offre benefici prestazionali più sottili rispetto alla biamplificazione, ma si tratta di una soluzione che è anche meno costosa rispetto alla biamplificazione.
Qui di seguito vengono riportati i periodi di garanzia per il Nord America. Per le regioni diverse dal Nord America si prega di contattare il distributore Rotel locale.
Amplificatori, amplificatori integrati, preamplificatori, processori surround, sintonizzatori, DAC e ricevitori: 5 anni
Lettori CD, lettori DVD, condizionatori di linea e kit ventilatore di raffreddamento: 2 anni
Telecomandi e tastiere: 1 anno
Per paragonare la potenza (in watt) fra i ricevitori surround dovremmo presumere che le procedure di misurazione degli amplificatori vengano eseguite da tutti nello stesso modo, il che non è vero. Al momento della stesura di questa risposta, la FTC non ha indicato uno standard per la potenza dei ricevitori e amplificatori multicanale, cosa che, invece, è stata fatta qualche anno fa per i ricevitori e amplificatori stereo. Il vecchio standard si basava sul fatto che un produttore dovesse pubblicare i propri valori di potenza di tutti i canali, da 20 Hz a 20 kHz, con un carico standard (di solito, 8 ohm). Oggi questo non succede e quello che Rotel dichiara come 75 W per canale, un altro produttore potrebbe considerarlo a 120 W. Tutto dipende dalla metodologia di misurazione. Oggi, molte aziende dichiarano l’uscita dall’amplificatore di potenza prendendo in considerazione un solo canale e, spesso, con un’impedenza inferiore, per pater dichiarare una potenza superiore. È un comportamento leale? No, ma è qualcosa che succede tutti i giorni.
Ci è stato chiesto molte volte perché i ricevitori audio/video Rotel non prevedono la gestione Auto EQ. La risposta è che anche se questi dispositivi sono in grado di modificare le caratteristiche del suono, non crediamo che, al livello attuale di produzione del prodotto, i benefici effettivi siano davvero superiori. Inoltre, il costo di inserimento di questa caratteristica andrebbe a discapito delle performance audio globali. Per una risposta più esaustiva, continuare a leggere.
L’industria elettronica è un settore che si evolve relativamente in fretta e i componenti elettronici per l’audio surround e delle TV a schermo grande hanno portato il cinema all’interno delle nostre abitazioni. Tuttavia, non tutte queste caratteristiche possono essere considerate come un beneficio reale. Auto EQ è la soluzione più recente per aggiungere calore ai ricevitori home theater. La premessa di Auto EQ è che elimina i dubbi relativi alle variabili acustiche di un locale servendosi di un microfono e di un certo livello di elaborazione del segnale digitale. Tuttavia, basterebbe leggere l’esaustivo articolo di Keith Howard, Anti-Node: Active Room-Acoustics Correction pubblicato su “Stereophile” di gennaio 2008 per comprendere quanto sia difficile farlo in modo adeguato, anche in presenza di costosi sistemi EQ dedicati. Anche se questo potrebbe essere visto come una sorta di denigrazione di Auto EQ perché non ne prevediamo la presenza in nessuno dei nostri modelli, continuiamo a essere convinti che questa funzionalità aggiunge un fattore di costo che potrebbe molto meglio essere destinata a elementi ad alto livello di prestazioni che migliorano realmente la qualità del suono.
Per fare un’analogia, è un po’ come comprare una Yugo con sedili riscaldati, tettuccio elettrico e ruote cromate da 20". La Yugo, indubbiamente, apparirà più bella rispetto a una Honda base, ma continuerà sempre a rimanere una Yugo. In effetti, in alcune occasioni, l’auto correzione dell’equalizzazione può fare più male che bene. E questo perché l’elaborazione EQ digitale a questo livello non assomiglia neanche lontanamente a quel livello di sofisticatezza che ci si aspetta di ottenere. L’elenco dei componenti di un produttore di ricevitori home theater dimostrerebbe ben presto che i ricevitori non saranno in grado di aggiungere quella potenza di elaborazione (costo del chip) richiesta per garantire un lavoro ben fatto e competitivamente valido. Il risultato finale è che il valore insito in un chip Auto EQ è una sorta di scommessa per quanto riguarda le frequenze dannose e la sostanziale alterazione delle loro onde sonore potrebbe portare a cambiarne anche altre con effetti negativi sul suono.
Se si si desidera davvero ottenere il miglior suono possibile dal proprio sistema home theater o stereo, consigliamo di contattare uno specialista audio/video di Rotel. Avrà certamente le competenze necessarie per fornire consigli adeguati: corretto posizionamento delle casse nel locale e impostazione del software di sistema per la gestione dei bassi e dei livelli delle casse per ottenere un suono ottimale. Se si desidera comunque ottenere performance impareggiabili, il tecnico Rotel concorderà con voi i materiali di trattamento correttivi per l’ambiente, oppure vi aiuterà a progettare ex novo un ambiente acustico appropriato.
A Rotel non ignoriamo l’importanza della flessibilità del controllo delle modalità di riproduzione in un ambiente chiuso. Lo sapevate che le nuove serie 15 di componenti prevedono opzioni flessibili per la gestione dei bassi? Possono prevedere configurazioni indipendenti per le casse e impostazioni crossover per ciascun canale e modalità surround. Potrete anche creare “filtri elimina banda” da applicare alla frequenze che generano problemi. Per esempio, in una modalità in ambiente chiuso con un nodo a 90 Hz si potranno impostare le casse principali perché riproducano 100 Hz e il subwoofer 80 Hz. Per una flessibilità ancora maggiore, si hanno a disposizione regolazioni aggiuntive che consentono di impostare indipendentemente ogni canale a 10 kHz e a 100 Hz. Si tratta di regolazioni acustiche in grado di migliorare attentamente le performance del sistema, senza per questo creare problemi di portata maggiore. In sostanza, non vi è alcuna altra alternativa alla progettazione e all’installazione di un sistema home theater se non quella di affidarsi ad esperti del settore dotati delle conoscenze adeguate.
Sono decenni che Rotel progetta, produce e migliora i propri amplificatori di Classe AB. Queste proposte si sono dimostrate particolarmente affidabili e hanno ottenuto molti riconoscimenti significativi per la loro eccellenza acustica. Parte della nostra reputazione è dovuta a uno straordinario livello di attenzione che dedichiamo all’alimentazione di potenza, in particolare per quanto riguarda il componente più costoso di un sistema: il trasformatore. Per assicurare che questo elemento critico soddisfi, o vada oltre, tutte le specifiche, costruiamo e sottoponiamo tutti i trasformatori di potenza a prove interne. Per alcuni amanti dell’audio, gli amplificatori di potenza di Classe AB continuano a essere la scelta preferenziale per le loro prestazioni collaudate nel corso dei decenni.
Molti delle odierne applicazioni home theater e su più ambienti, tuttavia, richiedono componenti che non si limitino a soddisfare i più alti livelli sonori ma che siano anche in grado di adattarsi a spazi ristretti, come gli armadi personalizzati o i rack inseriti in pareti o in ripostigli. I componenti elettronici sistemati in questi spazi ristretti generano grandi quantità di calore dannoso, generato principalmente dagli amplificatori analogici. In queste condizioni, gli amplificatori di Classe D sono la soluzione più adeguata. Indipendentemente dal fatto che si scelga un amplificatore di Classe AB o i nuovi amplificatori di Classe D si potrà sempre contare sul fatto che gli amplificatori Rotel saranno comunque in grado di fornire un suono ottimale e affidabile per tutte le esigenze audio e video.
Certamente, Rotel funziona con diversi tipi di telecomando e sistemi di controllo, come Crestron, Universal Remote, Logitech, RTI e molti altri. Sarebbe però opportuno farsi assistere da un programmatore professionale suggerito dal rivenditore in quanto l’aggiunta di ulteriori componenti rende più complessa la programmazione.
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